IL PROFESSIONISTA DEL BETTING

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domenica 2 dicembre 2012

RISULTATI NBA DEL 2 DICEMBRE


Miami mura Brooklyn
Spurs, ci pensano i 3

NEW YORK, 2 dicembre 2012

I campioni in carica fermano i Nets grazie alla difesa. Parker, Duncan e Ginobili guidano San Antonio al successo contro i caldissimi Grizzlies. Houston piega Utah con 124 punti. Ok Dallas e Portland (dopo due supplementari)

Gazzetta TV
Decide il fattore campo, più che la classifica, nei due big match della notte Nba che mettevano di fronte da una parte le due squadre col miglior record a Est e dall'altra quelle col miglior record a Ovest. I Nets si arrendono alla difesa degli Heat campioni, mentre gli Spurs fermano al supplementare i Grizzlies miglior squadra fin qui grazie anche alla freschezza dei propri Big 3, tenuti a riposo a Miami. Non si fermano i Thunder e la sorpresa Warriors, Boston ancora senza Rondo cade a Milwaukee, ok Portland (dopo due overtime), Houston e Dallas.
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Miami Heat- Brooklyn Nets 102-89 
Gli Heat ricordano ai Nets chi sono i campioni in carica e padroni dell'Est, chiudendone la serie di 10 vittorie in 12 partite, iniziata proprio dopo il k.o. di quasi un mese fa con Miami. Lo fanno infliggendo oltre 100 punti e il 51,3% al tiro alla difesa di Brooklyn, che ne aveva concessi solo 83,8 nelle ultime cinque vittorie consecutive, facendo in modo di essere loro a vincerla con la difesa col 52-30 di una ripresa da 10/31 al tiro per gli ospiti. Reduci da un 21/44 da tre nelle ultime due gare, i Nets finiscono con il 21,4% da tre punti e, senza Lopez, col trio di punte Wallace-Williams-Johnson costretto a quattro perse a testa dalla difesa di casa. Rimontando nel quarto periodo in 6 delle 11 precedenti vittorie, stavolta Miami raccoglie prima il sesto successo consecutivo, rientrando già al ritorno dagli spogliatoi dopo il -14 del primo tempo. Lo fa con un 10-0 nel giro di un minuto e mezzo nel cuore del terzo quarto in un frangente da quattro perse e due errori dei Nets, soprattutto del francobollato Deron Williams (qui tre delle sue quattro perse): i recuperi e le schiacciate di un super Wade e di James sono suggellati da una tripla di Miller per l'80-75 a fine terzo quarto da cui Brooklyn non tornerà più oltre il -3. Nonostante un Blatche ispirato da titolare, i Nets perdono contatto quando cominciano il quarto periodo sbagliando 10 dei primi 11 tiri (Joe Johnson spara a salve) e perdendo altri sei palloni fino al 92-81 a 4'30'' dalla fine della sicurezza.
Miami: Wade 34 (13/17, 1/3, 5/6 tl), James 21, Allen 13, Cole 12. Rimbalzi: James 9. Assist: Wade 7. 
Brooklyn: Blatche 20 (8/12, 4/7 tl), Wallace 13, Johnson 12, Humphries e Stackhouse 11, Watson e Williams 10. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: Williams 12.
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Cleveland Cavaliers-Portland Trail Blazers 117-118 d2ts 
Una tripla di Batum dall'angolo destro a due decimi dalla fine del secondo overtime su rimessa di Lillard, per ribaltare il vantaggio casalingo firmato poco prima da Zeller, permette a Portland di chiudere la serie di quattro sconfitte consecutive, coincidente con l'inizio di una serie di sette gare di fila in trasferta, in cui aveva segnato 86,5 di media. Stavolta va sopra i 100 già a fine regolamentari sul campo dei Cavs che, seppur reduci dal successo con Atlanta, toccano comunque l'undicesima sconfitta delle ultime 13 gare. Retta ancora sui rimbalzi d'attacco di Varejao (8 sui 15 di squadra) per annullare le polveri bagnate (9/38) del trio composto da Waiters (distorsione a fine secondo overtime), Pargo e Gibson ma ancora orfano di Irving, Cleveland con otto giocatori in doppia cifra si era già salvata due volte, perché sia alla fine dei regolamentari che del primo overtime il canestro decisivo dei Blazers, su rimbalzo d'attacco, era arrivato fuori tempo massimo (e nel secondo caso c'è voluto l'instant replay per stabilirlo). Al 48' Thompson, dopo il canestro del +2, con una stoppata irregolare aveva regalato il pari a Aldridge, che però ha sbagliato il libero del +1, prima di un'infrazione di 24'' casalinga e dell'errore di Lillard per andare ai supplementari. Al primo overtime, il 103 pari era arrivato con una tripla di Gee, il migliore dei Cavs, che però ha sulla coscienza l'1/2 dalla lunetta a due secondi dalla fine. Così Batum, 31% nelle ultime cinque partite, a -2 ha trovato sulla rimessa la terza e decisiva tripla della sua serata.
Cleveland: Gee 22 (6/9, 3/8, 1/3 tl), Varejao 19, Zeller 14, Pargo 13, Waiters 12, Casspi 11, Sloan e Thomnpson 10. Rimbalzi: Varejao 17. Assist: Pargo 8. 
Portland: Lillard 24 (5/10, 4/7, 2/2), Batum, 22, Aldridge 21, Hickson e Matthews 11. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Lillard 11.
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New Orleans Hornets-Oklahoma City Thunder 79-100 
Oklahoma City alla vittoria numero 13 nelle ultime 15 gare si gode un Westbrook a tutto campo e la sostanza di Collison, senza dover spremere Durant, sul campo degli Hornets al quarto k.o. casalingo di una serie aperta proprio contro i Thunder. Il barometro di New Orleans, alla nona sconfitta in dieci gare, è un Vazquez che rende il doppio in trasferta (17,9 punti) piuttosto che in casa (9,6). Anche stavolta si ferma a 5 punti con 2/8, ma gli ospiti aspettano i frangenti in cui lui è in panchina e Smith sostituisce Anderson per piazzare i break che decisono la partita: il 14-2 per scappare 23-41 al 16', e poi un 11-0 a cavallo negli ultimi due quarti per il 57-86 di inizio quarto periodo. Pur concedendo 16 rimbalzi d'attacco, di cui 9 alla coppia Anderson-Lopez, è con la fisicità difensiva che Oklahoma City firma il successo, tenendo i padroni di casa (alla settima gara senza Anthony Davis, oltre a Gordon) al 37% col 25% da tre.
New Orleans: Anderson 21 (3/6, 3/11, 6/8 tl), Lopez 12, Mason 11. Rimbalzi: Anderson 10. Assist: Vasquez 7. 
Oklahoma City: Durant 20 (5/9, 2/4, 4/4 tl), Martin 19, Westbrook 18, Perkins 10. Rimbalzi: Durant 8. Assist: Westbrook 10.
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Houston Rockets-Utah Jazz 124-116 
Ancora sul 109 pari a 4'20'' dalla fine, i Rockets piazzano il 7-0 decisivo fermando con quattro stoppate di fila (su Millsap e Jefferson) e un'infrazione di 24'' i Jazz, puniti da Patterson, Lin e Harden per la fuga decisiva. Al quinto successo casalingo consecutivo, Houston dimostra di non essere solo Harden (7/17 e 5 perse) esaltando la propria circolazione di palla col top stagionale del 55% al tiro e 39 punti nell'ultimo quarto, con protagonisti Patterson, Lin e le tre triple dalla panchina di Delfino. Pur senza Marvin Williams e Favors, Utah se la gioca fino al break finale grazie all'11/20 da oltre l'arco, di cui 4 con Foye, ma non riuscendo mai a mettere insieme una serie difensiva per cambiare l'inerzia.
Houston: Patterson 20 (6/12, 2/5, 2/2 tl), Parson e Lin 19, Harden 18, Asik 14, Smith e Delfino 13. Rimbalzi: Asik 12. Assist: Lin 8. 
Utah: Hayward 21 (5/7, 3/5, 2/2 tl), Jefferson e Foye 20, Mo Williams 16, Millsap 12, Burks 11. Rimbalzi: Millsap 11. Assist: Mo Williams 7.
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Milwaukee Bucks-Boston Celtics 91-88 
Terry (2/9) e Pierce (1/4) sbagliano negli ultimi 5 secondi le triple che avrebbero mandato all'overtime i Celtics alla seconda gara senza Rondo, dopo la squalifica rimediata contro i Nets. Quella sera Rivers chiamò “soft” la sua squadra, che dopo quattro gare di fila oltre i 100 punti subìti almeno nelle ultime tre ha fermato le avversarie a 88 di media. Ma non basta con 16 perse e il 41,5% al tiro (e sarebbe 4/13 da tre senza Green) sul campo dei Bucks capaci di rientrare dopo il 17-0 in avvio di Boston. Nelle ultime sei gare Milwaukee ne aveva giocate quattro in trasferta e perse cinque, stavolta trova la marcia in più dall'energia delle seconde linee: in una panchina esaltata da Ilyasova e dal debutto stagionale di Mbah a Moute, massimo in carriera di punti e rimbalzi di Sanders, anche se sbaglia a 11'' dalla fine il libero che avrebbe dato il +4 della sicurezza senza rischiare l'overtime. Avanti 85-88 a 100'' dalla fine con le triple di Green e Pierce, Boston infila quattro errori al tiro e due perse da lì in poi, punita dal tiro da oltre l'arco per il 90-88 a 24'' di Jennings. che i successivi errori bostoniani rendono decisivo.
Milwaukee: Sanders 18 (7/11, 4/5 tl), Ellis 17, Ilyasova 15, Jennings 13. Rimbalzi: Sanders 16. Assist: Ellis 7. 
Boston: Pierce 19 (5/12, 1/4, 6/8 tl), Green 18, Garnett 17, Terry 15, Lee 13. Rimbalzi: Bass 8. Assist: Terry 11.
San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 99-95 dts 
Ancora al centro della discussione per i 250mila dollari di multa presi dalla Nba per aver lasciato a riposo quattro dei propri cinque titolari a Miami, nell'ultima gara di una serie di sei trasferte (e di quattro partite in cinque giorni), San Antonio raccoglie dalla ritrovata freschezza dei suoi uomini di riferimento (67 punti su 99) le energie per fermare dopo 12 vittorie su 13 gare Memphis, la squadra col miglior record della lega, nello scontro al vertice della Southwest Division. Contro la squadra che subisce meno punti in Nba e che li tiene al 41,6%, gli Spurs se la giocano tenendo i Grizzlies al 36% al tiro (compensati dai 18 rimbalzi d'attacco: 7 di Randolph, 11 con Gasol), in una gara in cui la qualità di gioco è comunque testimoniata dai 46 assist totali. Frenata dal 4/23 da oltre l'arco del trio Neal-Green-Ginobili, San Antonio toglie il contropiede ai Grizzlies e, dopo aver sbagliato 15 dei primi 17 tiri, trova nel 5/9 da tre il turbo del quarto periodo. Ancora sotto 62-76 a 9'40'' dal termine, gli Spurs piazzano il 21-2 per tornare 78-81 a metà ultimo quarto tenendo Memphis a 10 errori e 2 perse in 10 possessi. Prosegue però il buco nero dei Grizzlies, che negli ultimi 8 attacchi segnano solo due tiri liberi, riagganciati dalla tripla di Ginobili entrando nell'ultimo minuto. Con Ginobili e Bayless a sbagliare gli ultimi possessi a fine regolamentari, all'overtime sei punti in fila di Parker avviano l'8-0 casalingo costruito su 5 errori al tiro e due perse messe insieme da Randolph, Gasol e Conley, che però rientra 97-95 a 43'' dal termine. Ancora Bayless a 11'' dalla fine butta via il pallone del pari o del vantaggio, così Parker chiude dalla lunetta.
 
San Antonio: Parker 30 (11/19, 0/1, 8/10 tl), Duncan 27, Neal 13, Ginobili 10. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Parker e Ginobili 6. 
Memphis: Gasol 20 (10/16), Conley 18, Randolph 17, Gay 15, Arthur 10. Rimbalzi: Randolph 15. Assist: Conley 12.
Dallas Mavericks-Detroit Pistons 92-77 
Dallas riparte con OJ Mayo dopo aver perso otto delle ultime undici gare. Bloccato a 9,3 punti di media col 32,4% con 1/10 da tre nelle ultime tre sconfitte, la guardia dei Mavs spacca la partita con 27 punti e 6 triple la partita con Detroit. Dopo i 78 punti con Memphis, i Pistons si fermano a 77 col 34,1% dal campo e 5/21 da tre trovando la decima sconfitta su 11 trasferte. Detroit aveva costruito un +9 subito dopo il riposo sui 18 punti nel primo tempo di Knight, ricacciata poi indietro dai primi 11 punti della ripresa segnati da Mayo, che ci mette 16 punti e 4 triple nel 17-4 che a inizio secondo tempo ribalta il match sul 59-55. Carter (tre triple dopo l'intervallo) e Brand alimentano poi il nuovo 13-0 che nel quarto periodo estendono il divario fino all'80-61 a otto minuti dalla fine. Dallas celebra anche l'esordio di Derek Fisher, che a 38 anni si presenta con 1/8 al tiro e 3 perse ma anche 3 assist e 2 recuperi in 24', permettendo comunque al rientrante Collison di giocare una gara di buona pulizia in regia con 8 assist e nessuna persa.
Dallas: Mayo 27 (4/12, 6/9, 1/1 tl), Brand 17, Carter 12, Kaman 10. Rimbalzi: Brand 12. Assist: Collison 8. 
Detroit: Knight 20 (4/8, 2/6, 6/7 tl), Prince e Singler 12, Maxiell 10. Rimbalzi: Monroe 15. Assist: Stuckey 6.
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Los Angeles Clippers-Sacramento Kings 116-81 
I Clippers sono ripartiti, al secondo successo dopo quattro k.o. di fila in coincidenza con la seconda gara stagionale di Billups. Aiuta e non poco trovare Sacramento che, alla nona sconfitta in undici gare, era ancora senza un Evans da 21 punti di media nelle ultime cinque gare giocate per una contusione al gioncchio. Billups segna solo 6 punti ma con lui in campo i Velieri hanno +19 di plus/minus. In un giorno da 54,7 al tiro, torna protagonista Crawford, anche se è Barnes il mattatore durante la fuga fino al 46-24 a metà terzo quarto, toccando il 56-31 prima del riposo e l'81-47 nel terzo quarto. Col solo Thornton a opporre una minima resistenza, l'1/12 della coppia Fredette-Brooks e il 20/53 di squadra da due punti, i Kings lasciano campo libero ai Clippers, che si godono le sole cinque palle perse e possono permettersi di chiedere solo 22 minuti a Chris Paul.
LA Clippers: Crawford 17 (4/9, 3/5), Griffin Bledsoe e Paul 14, Jordan 13, Barnes 12, Butler 11. Rimbalzi: Griffin 9. Assist: Crawford 6. 
Sacramento: Thornton 20 (1/2, 6/9), Thompson 16, Thomas 14. Rimbalzi: Thompson 12. Assist: quattro con 4.
Golden State Warriors-Indiana Pacers 103-92 
La difesa di Indiana, che aveva iniziato una serie di quattro trasferte vincendo in casa di Lakers e Kings, stavolta non riesce a limitare la potenza di fuoco del trio di esterni di Golden State: Curry, Thompson e Jack, oltre a 10 delle 17 perse di squadra, mettono insieme anche 60 punti e 9 triple. Su di loro i Warriors fondano il 45% da tre alla base della quinta vittoria nelle ultime sei partite che consolida il primato della Pacific Division con .625 di record, abbastanza per parlarne come la sorpresa di inizio stagione. Anche Indiana veniva da quattro vittorie nelle ultime cinque partite ma, tra lo 0/12 della coppia George-Hansbrough e le 16 perse, non è riuscita a trovare risorse da affiancare a West. Golden State ha preso in pugno la partita con un 12-2 a cavallo del riposo da cui i Pacers sono rientrati al massimo a -5, respinta dai 14 punti di Jack tra terzo e quarto periodo, e poi mai oltre il -8.
Golden State: Thompson 22 (4/13, 3/10, 2/2 tl), Curry 20, Jack 18, Landry 16, Lee 13. Rimbalzi: Lee 12. Assist: Curry 11. 
Indiana: West 23 (10/16, 3/4 tl), Hill 19, Hibbert 15, Mahinmi 10. Rimbalzi: West 8. Assist: tre con 4.

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