IL PROFESSIONISTA DEL BETTING

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venerdì 28 dicembre 2012

I CLIPPERS ARRIVANO A QUOTA 15 VITTORIE CONSECUTIVE


Clippers, ora sono quindici
Westbrook salva Oklahoma

Milano, 28 dicembre 2012

Chris Paul e compagni travolgono Boston e continuano la loro serie record di vittorie. Il playmaker dei Thunder domina nel supplementare portando ai suoi la vittoria contro Dallas dopo che Durant aveva segnato 40 punti nei regolamentari

I Clippers si confermano la miglior squadra dell’Nba, spazzando via Boston per la 15ª vittoria consecutiva. Oklahoma City vince grazie ai punti di Westbrook nel supplementare e ai 40 di Durant la lunga e dura battaglia contro Dallas.
Russel Westbrook in entrata contro Chris Kaman. Reuters
Russel Westbrook in entrata contro Chris Kaman. Reuters
Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 111-105 d.t.s. (tabellino)
L’uomo più discusso di Oklahoma City ha trovato un bel modo per zittire i suoi detrattori. Dopo aver tirato 4/16 producendo appena 8 punti nei primi 48’, Russell Westbrook sboccia con 8 punti nel supplementare, regalando ai Thunder (22 vinte-6 perse) una sofferta vittoria su Dallas (12-17). Il play, azzardato nella scelta dei tiri e vittima della sua voglia di giocare da solo nei regolamentari, nell’overtime torna ad essere la stella di cui Oklahoma ha bisogno, prendendo per mano i compagni che hanno sofferto per tutta la partita le incursioni dello scatenato Darren Collison (autore dell’incredibile tiro su una gamba sola in equilibrio precario che ha condannato le due squadre ai supplementari) e la voglia di rivincita dei Mavericks, arrivati a 7 sconfitte nelle ultime 8 partite. “Abbiamo continuato a lottare e giocato duro. E’ quello che dobbiamo fare sempre” ha detto a fine partita Kevin Durant, per la seconda volta in stagione a quota 40 punti (ma 0/3 nei 5’ extra), chiave assieme a Serge Ibaka della resistenza dei Thunder. A Dallas non è bastato super Collison: il play ha fatto malissimo a Oklahoma per tutta la partita, imbarazzando la difesa con le incursioni in velocità e precisione assoluta dalla distanza. Ma se Dallas, avanti 89-79 a 8’22” dalla sirena, non ha completato l’opera è anche per il 7/28 complessivo del trio Mayo-Nowitzki-Carter. E dire gli ospiti erano volati sul 29-19 a 1’05” dalla prima sirena grazie allo scatenato Collison (14 punti nel parziale). Oklahoma non trova il ritmo offensivo (1/10 da tre nel primo tempo): si aggrappa prima a Ibaka e Durant (15 dei primi 19 punti sono loro) e poi a Martin, ma i Mavs scappano fino al 43-32 a 6’31” dall’intervallo. KD però guida con 8 punti il parziale che riduce a due sole lunghezze il vantaggio di Dallas al riposo (45-43). Ma gli ospiti ripartono fortissimo con Collison, arrivano sul 81-73 alla terza sirena nonostante i 13 punti di Durant e poi volano sul 89-79, quando Carter infila una tripla da distanza siderale con 8’22” da giocare. KD convince Westbrook a trasformarsi in assistman e lasciargli il peso dell’attacco dei Thunder, guidando il ribaltone fino ai liberi con cui firma il 98-95 a 3” dalla fine. Collison però centra anche il tiro della disperazione e apre le porte al supplementare. Dallas finisce le energie, Durant non ha più la sua solita mira, ma ci pensa Westbrook a trascinare i Thunder, mettendoli al riparo da altri colpi improbabili con i liberi del 109-105 a 20” dalla fine. Oklahoma City: Durant 40 (9/20 da due, 4/8 da tre, 10/10 tiri liberi), Ibaka 19, Martin 18. Rimbalzi: Ibaka 17. Assist: Westbrook 10. 
Dallas: Collison 32 (9/18, 4/4, 2/2 tl), Kaman 17, Marion 14. Rimbalzi: Marion 9. Assist: Marion 7.
Gazzetta TV
 
Sullinger contrasta Grigffin a muso duro. Reuters
Sullinger contrasta Grigffin a muso duro. Reuters
Los Angeles Clippers-Boston Celtics 106-77 (tabellino)
Soffia un vento a forza 15 sulla Nba. Sono le vittorie consecutive dei Clippers (23-6), che proseguono la serie positiva più lunga nella storia della franchigia spazzando via Boston (14-14) allo Staples Center. Gli uomini di Vinny Del Negro non perdono dal 26 novembre e al momento sono la miglior squadra della lega, e non solo grazie al loro record. Stanno diventando una macchina quasi perfetta, con automatismi ormai consolidati: Chris Paul è il timoniere, che anche quando non è in serata al tiro (3/11 contro i Celtics) si diverte ad innescare i compagni; Blake Griffin regala schiacciate e spettacolo e Jamal Crawford guida a suon di canestri pesanti la miglior panchina dell’Nba, in cui Matt Barnes e Lamar Odom stanno ritrovando la forma dei loro giorni migliori. Contro Boston è filato tutto liscio, e i Clippers non hanno nemmeno dovuto strafare: 48% al tiro, 12 triple a bersaglio, 50% dalla lunetta e match in archivio già da un pezzo a fine terzo quarto, con coach Del Negro che ha concesso un intero parziale di riposo ai suoi titolari. Boston, alla quinta sconfitta nelle ultime sette partite, ha incassato il peggior k.o. della sua annata quasi senza opporre resistenza, rendendo pesantissimo il passivo con un ultimo quarto da appena 10 punti e 4/17 al tiro. I Celtics hanno chiuso col 40% dal campo, incapaci di reggere i ritmi sfrenati imposti alla partita dagli avversari. Ma praticamente non ci hanno provato: i Clippers volano sul 21-6 a 5’41” dalla prima sirena, dove gli ospiti arrivano sotto 30-20 grazie a un canestro all’ultimo di Garnett che rianima Boston e la proietta fino al 32-28 firmato da Lee con una tripla meno di due minuti dentro il secondo quarto. Ma la reazione della panchina dei Clippers (43,1 punti a partita) è micidiale e uccide la gara, col vantaggio che torna a dilatarsi fino al 60-47 dell’intervallo grazie ai 13 punti nel secondo periodo di Crawford. I Celtics alzano definitivamente bandiera bianca nella ripresa, con Los Angeles che arriva alla terza sirena avanti 82-67 e poi dilata ulteriormente il vantaggio. 
L.A. Clippers: Barnes 21 (2/4, 5/9, 2/2 tl), Crawford 17, Griffin 15. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Paul 11. 
Boston: Garnett 16 (6/11, 4/4 tl), Pierce 12, Lee 12. Rimbalzi: Bass 9. Assist: Rondo 6.
Gazzetta TV
Davide Chinellato 

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