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lunedì 10 dicembre 2012

MANCINI ATTACCA BALOTELLI

Mancini boccia Balotelli: «Spreca il suo talento»

L'attaccante duramente criticato da Mancini dopo la sconfitta contro lo United: «Ha tutto per fare bene, ma noi ci aspettiamo di più da lui. Non può giocare così»
lunedì 10 dicembre 2012
LONDRA - La settimana orribile del Manchester City ha prodotto una frattura, forse insanabile, tra Roberto Mancini e Mario Balotelli, duramente criticato dallo stesso manager italiano dopo la sconfitta contro lo United. Prima il flop Europeo, poi la caduta nel derby contro i cugini che ora comandano la Premier League con sei lunghezze di vantaggio. Quando manca più della metà della stagione, nulla è compromesso. Ma se la panchina di Mancini per il momento non traballa, pur bersagliato senza tregua dalla critica, appare decisamente più incerto il futuro di SuperMario in Inghilterra. Nonostante un avvio di stagione deludente Mancini lo ha schierato titolare contro i Red Devils, preferendolo a Carlos Tevez. Una scommessa azzardata quanto immotivata (secondo il Times) che alla luce della modesta prestazione dell'azzurro si è rivelata soprattutto sbagliata. Perchè Balotelli non ha saputo incidere sulla stracittadina, anzi con certe inutile leggerezze ha finite per spazientire i suoi stessi tifosi. Così all'inizio della ripresa, dopo un colpo di tacco a vuoto, Mancini non ha perso un secondo in più per sostituirlo.

MANCIO DELUSO - E a fine gara davanti ai taccuini ha rincarato la dose. "Lo amo come ragazzo e come calciatore ma è importante che Mario cominci a pensare diversamente al suo lavoro - le parole di Mancini -. Ha tutto per fare bene, ma noi ci aspettiamo di più da lui. Non può giocare come ha fatto oggi. Quando hai le sue qualità non puoi buttarle giù dalla finestra". Uno sfogo sincere e appassionato ma forse anche accompagnato dalla rassegnazione nascosta di chi sente di aver perso la scommessa più grande. Nell'estate 2010, quando aveva convinto lo sceicco Mansur ad acquistarlo per 18 milioni di sterline, Mancini si era esposto in prima persona. "Come tutti i ragazzi ha commesso degli errori, ma crescerà", aveva promesso ai tifosi del City. Che lo hanno adottato incondizionatamente, così innamorati del suo talento ribelle da perdonargli i capricci, gli atteggiamenti eccentrici, il rendimento in campo ad intermittenza. Adesso però - dopo 13 apparizioni in Premier e una sola rete - l'idillio sembra raffreddato.

FISCHI - Domenica all'Etihad stadium si è sentito pure qualche fischio al suo indirizzo. E non proveniente dal settore dei tifosi dello United, che pure al termine del derby lo hanno circondato e irriso quando Mario si trovava a bordo della sua Bentley camouflage. Nessuna tensione, solo derisione e ironia dei tifosi avversari. Ma Mario a Manchester appare sempre più solo, isolato nella sua incapacità di crescere. E senza più l'ombrello che gli porgeva puntualmente il suo mentore. Ora però Mancini deve pensare soprattutto a salvare la sua panchina, Balotelli deve salvarsi da solo.

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