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giovedì 6 dicembre 2012

DE ROSSI VERSO IL PSG


Il Psg aspetta De Rossi A gennaio l'assalto

Dopo le parole di Zeman, il centrocampista della Roma appare sempre più escluso dal progetto di gioco del boemo
Giovedì 06 Dicembre 2012
ROMA - Un punchball . De Rossi ha incassato anche gli ultimi colpi senza rispondere, come ormai è nel suo stile. Preferisce il silenzio, quando si parla troppo. Aveva scelto di tacere nel periodo in cui trattava il rinnovo del contratto, ha seguito la stessa linea di condotta in questi mesi così delicati in cui ha sentito e letto di tutto. Ha lasciato che fossero gli altri, dirigenti allenatore giornalisti tifosi, a raccontarne la storia. Le sue ultime dichiarazioni, quelle che hanno dato fastidio a Zeman , risalgono al 29 settembre, subito dopo Juventus-Roma. Da allora De Rossi non ha più fiatato, strategicamente. Per non incendiare le polemiche e per evitare di farsi del male da solo.

IL PIANO - Adesso vuole solo tornare in campo per farsi perdonare dai tifosi - a cui ancora non ha chiesto pubblicamente scusa - dopo l’espulsione del derby. E sta lavorando duramente, come ha ammesso l’allenatore, per riprendersi il posto. Nella prima settimana di squalifica ha ricostruito il fisico, attraverso una tabella atletica personalizzata che gli ha consentito di eliminare gli acciacchi alla caviglia, mentre nei giorni successivi ha ritemprato l’anima, accumulando un grande desiderio di partite.

IL FUTURO - Ma l’agitazione non è sparita. Al di là del rapporto con Zeman, che alimenta i suoi dubbi ma non è la causa di tutti i mali, De Rossi non ha capito quale sia la strategia della società. E in caso di addio, pretende che siano i dirigenti a uscire allo scoperto spiegando alla gente i motivi di una cessione. Per la prima volta è tentato da altre esperienze. Ma non ha alcuna intenzione di chiedere di andare via.«Quando vorrò lasciare la Roma, lo dirò chiaramente» ha aveva promesso quest’estate. E’ logico, fin troppo umano, che si stia guardando intorno. Ma non si è accordato con nessuno. Di sicuro, in caso di saluto alla squadra del cuore, ha già individuato la destinazione: il Paris Saint-Germain. Dove l’anno prossimo potrebbe sbarcare uno dei suoi principali estimatori, cioè Josè Mourinho . Ha già scartato il Manchester City, non disdegnerebbe il Chelsea che gioca a Londra (città natale della fidanzata Sarah ), accetterebbe il Real Madrid. Ma nella sua testa Parigi è un’attrazione maggiore. Per il luogo e per le prospettive di sviluppo della società.

DELUSIONE- Di sicuro non è una questione di soldi. De Rossi ha avuto dalla Roma la cifra che chiedeva, sei milioni netti a stagione fino al 2017, quindi da questo punto di vista è più che soddisfatto. Gli manca però la sensazione di essere determinante, di essere un perno insostituibile all’interno della squadra. In più, è diventato diffidente nei confronti dei dirigenti: quando ha firmato il rinnovo, con Luis Enrique che lo aveva conquistato, era sicuro di poter vincere nel medio periodo, oggi ha perso entusiasmo e speranza. Anche così, forse, si spiegano certe prestazioni scadenti.

TEMPISTICA Baldini dopo il derby ha garantito che la Roma non vuole vendere De Rossi. Ma davanti a offerte interessanti, intorno ai 20 milioni, vacillerebbe. Tanto più adesso che la squadra ha imparato a rinunciare al suo centrocampista più forte. Ma è più probabile che l’operazione, se davvero è in programma, si concluda a luglio: a gennaio la partenza di De Rossi potrebbe essere destabilizzante. Sempre che non sia lui, il giocatore, a chiedere di accelerare i tempi. Difficile. 

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