IL PROFESSIONISTA DEL BETTING

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giovedì 6 dicembre 2012

BRYANT OLTRE I 30000 PUNTI


Bryant oltre i 30000 punti. Altro record con i Lakers

La guardia dei Los Angeles Lakers mette a referto un'altra incredibile impresa: realizza 29 punti contro i New Orleans Hornets e diventa il più giovane giocatore nella storia della NBA a raggiungere e superare i 30.000 punti nella NBA: ora è a 30016 punti segnati a “soli” 34 anni, 3 mesi e 14 giorni. È il quinto marcatore nella storia del gioco nel centrare lo straordinario obiettivo. Prima di lui Kareem Abdul-Jabbar, Karl Malone, Michael Jordan e Wilt Chamberlain. Ora l'obiettivo è proprio l'ex centro gialloviola attestato a quota 31419
Mercoledì 05 Dicembre 2012
NEW ORLEANS (STATI UNITI) - Kobe Bryant nella storia del basket. Sembra una frase retorica e forse lo è, ma questa mattina, dopo la splendida prova della notte contro New Orleans Hornets (già, proprio la squadra che lo scelse nel 1996 provocando l'ira di un giovanissimo Kobe che pretese immediatamente il trasferimento a Los Angeles), ci si può sbilanciare incensando uno dei più grandi giocatori di questo gioco. Trentamilasedici punti nella storia della NBA. Ventinove solo questa notte. Lakers anche vincenti (103-87) dopo due sconfitte consecutive. Tredici gliene mancavano per superare la prestigiosa barriera, ventinove ne sono arrivati. Quinto migliore marcatore di tutti i tempi. Il più giovane di sempre (34 anni e 3 mesi e 14 giorni) a raggiungere questa quota: diciassette anni ha impiegato il n° 24 per sfondare un muro che nella Lega più famosa del mondo solo in 4 prima di Bryant erano riusciti ad infrangere. Negli States lo chiamano "30.000 point club" e in questo momento Bryant si attesta al quinto posto. Prima di lui c'è stato uno dei più grandi centri della storia. Di sicuro la macchina da punti più terribile che abbia mai giocato nella NBA: Wilt Chamberlain, a quota 31419. Al terzo posto, sul gradino più basso del podio, sua maestà Michael Jordan, comunemente e forse a ragione (Magic Johnson permettendo) ritenuto il più forte giocatore della storia: 32292 punti. In seconda posizione Karl Malone, stella degli Utah Jazz, a quota 36928 punti. Primo e probabilmente inarrivabile Kareem Abdul-Jabbar con 38387 punti.

QUANTI TITOLI E RECORD - Non è stato un cammino facile quello del figlio di Joe Bryant (protagonista in Italia negli anni '80 con Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggiana) entrato nella Lega nel lontano 1996 e che dopo 17 anni ha praticamente infranto la maggior parte dei record che si potevano superare. Il primo punto arrivò il 5 novembre del 1996 contro i New York Knicks (un tiro libero), pochi mesi dopo il draft che lo vide scelto dai Charlotte Hornets (proprio la squadra alla quale stanotte Kobe ha segnato il punto numero 30.000) alla scelta numero 13 (e chissà cosa pensano oggi i proprietari di quelle 12 franchigie che scelsero altri giocatori prima degli Hornets). Poi il passaggio ai Lakers nello scambio con Vlade Divac e l'inizio di una strepitosa cavalcata che gli ha garantito cinque titoli NBA (2000-2001-2002-2009- 2010), due titoli MVP per le finali (2009-2010), un titolo MVP per la stagione regolare (2008), due ori alle Olimpiadi (Pechino ‘08 e Londra '12), 14 selezioni come All Star, 2 titoli da capocannoniere, campione della gara delle schiacciate nel 1997, più tutta una serie di primi, secondi e terzi quintetti da riempire una stanza intera. Senza considerare le 114 partite in cui è andato sopra quota 40 (solo Wilt e Jordan meglio di lui), le 24 sopra quota 50, le 5 sopra quota 60. L'unica sopra quota 80 (i famosi 81 punti contro i Toronto Raptors allo Staples Center). Insomma una quantità di allori, riconoscimenti e record da far invidia a qualsiasi altro giocatore della storia del basket.

LUCI MA ANCHE OMBRE - Non solo record però. Perché Bryant è stato e continua ad essere anche il giocatore allo stesso più amato ma anche più odiato della storia. Il dualismo fra "kobe-lovers" e "kobe-haters" continua tutt'oggi tanto da essere uno dei dibattiti più discussi fra appassionati e addetti ai lavori. Egoista o altruista? Leggenda o semplice campione? È fra i migliori 10 della storia? Meglio Kobe o Jordan? Queste le domande che ricorrono più di frequente e alle quali francamente non c'è una risposta univoca. Come tutti i più grandi anche Bryant ha i suoi difetti. Molto probabilmente stiamo parlando di una delle tre migliori macchine da punti della storia, uno dei tre migliori attaccanti di tutti i tempi. In alcuni aspetti, certamente, altri prima di lui sono stati più forti e più completi. Su una cosa però tutti potranno essere d'accordo: l'etica del lavoro, la dedizione al basket mostrata da Bryant in 17 anni è assolutamente impareggiabile per qualsiasi altro giocatore. La cultura del lavoro, la cura del proprio fisico, l'attenzione nel mantenere al top ogni singolo centimetro del suo corpo gli ha permesso e gli permette di essere ancora competitivo ai massimi livelli (quelli di Lebron James e Kevin Durant, molto più giovani di lui) dopo oltre tre lustri. Un'eternità.

L'ULTIMO OBIETTIVO - Eppure il cammino di Bryant non è finito. Il suo sogno è il sesto anello ed è stato lo stesso Kobe ad ammetterlo («datemi il sesto anello»). Il primo senza Phil Jackson e Derek Fisher, lo stesso numero dei titoli vinti da Michael Jordan nella sua carriera. Quest'anno i Lakers non sembrano in grado di lottare per la vittoria eppure la stagione è lunga e Bryant ha ancora la voglia e la dedizione di inseguire il suo sogno. Bisogna vedere se anche i suoi compagni saranno sulla sua stessa lunghezza d'onda: sì perché da soli, senza un gruppo coeso, senza un gioco di squadra degno di questo nome, non si vince nulla, soprattutto in un sport come il basket. In caso contrario Bryant si "accontenterà" di scalare ulteriormente la classifica dei marcatori e magari, perché no, cercare di agguantare e superare Kareem Abdul Jabbar. Difficile, ma non impossibile, soprattutto per uno come Kobe Bryant. Uno dei più grandi giocatori della storia del basket. 

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