IL PROFESSIONISTA DEL BETTING

IL PROFESSIONISTA DEL BETTING
IL PROFESSIONISTA DEL BETTING

giovedì 22 novembre 2012

I TIFOSI DEL CHELSEA NON VOGLIONO BENITEZ


Benitez, accoglienza al veleno
Nuove e vecchie ruggini coi tifosi

Londra, 22 novembre 2012

Lo spagnolo che ha preso il posto di Di Matteo non piace ai fan dei Blues: ai tempi del Liverpool aveva battibeccato con Mou e non viene stimato all'altezza del compito. Già dopo l'esonero di Villas Boas i supporter avevano detto la loro: contro Rafa

“Tutti, ma non quel grasso cameriere spagnolo!”: se ancora c’erano dei dubbi su come i tifosi del Chelsea avrebbero accolto Rafa Benitez, ci ha pensato lo storico abbonato Jon Dolan a fugarli tutti sul “Daily Mail” di oggi, dando il suo voto contrarissimo alla decisione di Roman Abramovich di cacciare Roberto Di Matteo per prendere “un allenatore che, a parte vincere alla lotteria a Istanbul, ha portato a casa solo una FA Cup con il Liverpool e di quelle coppe noi ne abbiamo un sacco”; “che ha fatto spendere al Liverpool oltre 230 milioni di sterline, prendendo di decente però solo Torres e Xabi Alonso”; “che è stato cacciato dall’Inter del triplete di Mourinho dopo appena sei mesi” e “che fa giocare le sue squadre in modo mortalmente noioso”. Della serie, davvero un “caldo benvenuto” per il traghettatore spagnolo pagato 60mila sterline a settimana per i prossimi sei mesi e che secondo il Daily Star era stato allertato di tenersi pronto subito dopo la sconfitta di sabato contro West Brom.
Rafa Benitez, 52 anni. Reuters
Rafa Benitez, 52 anni. Reuters
LA MINACCIA A DI MATTEO — Una tesi supportata anche dal “Sun”, che parla dell’avvertimento dato dagli uomini di Abramovich a Di Matteo alla vigilia della sfida contro la Juventus di Champions League: lascia fuori Torres e sei licenziato. Ma il tecnico ha tirato dritto per la sua strada, incurante della nemmeno troppo velata minaccia (“grazie a Dio qualcuno in quel club ha ancora dei principi”, rileva Steven Howard in un commento del tabloid dall’inequivocabile titolo “Torres ha fatto fuori più allenatori che possibilità”, dove si ricordano i sacrifici di Ancelotti, Villas Boas e appunto Di Matteo sull’altare del capriccioso e costosissimo spagnolo) ed è finita come tutti sanno: alle 4 di ieri mattina al centro sportivo di Cobham la coppia Buck/Gourlay ha cacciato Di Matteo (e con lui anche gli assistenti Newton e Holland) e per le 9 il tecnico meno voluto nella storia recente di Abramovich (che ne ha cacciati sette in nove anni, per un conto finale che supera i 75 milioni di sterline) aveva già sgomberato il suo ufficio per far posto a Benitez, che si dice voglia Shevchenko nello staff (e guarda caso l’ucraino era allo Juventus Stadium martedì sera). Al tecnico-flop dell’Inter è stato chiesto come obiettivo minimo di portare il Chelsea nelle prime quattro di Premier League: se poi arrivasse anche altro, tanto meglio e grazie, perché comunque lo spagnolo è solo un ripiego in attesa di Pep Guardiola, che, secondo il Daily Mail, avrebbe già trovato un accordo di massima con Abramovich sulla base di 15 milioni di sterline l’anno, anche se il Daily Star insinua che i continui rifiuti del Pep (l’ultimo sarebbe stato lo scorso 23 ottobre, dopo la sconfitta contro lo Shakhtar) starebbero facendo perdere la pazienza ad Abramovich al punto da convincerlo a puntare su José Mourinho. 

I SEI COMPITI DI RAFA — Comunque sarà, il presente per ora è di Rafa che, oltre a resuscitare Torres; sistemare la difesa; rafforzare il centrocampo; bilanciare l’offensivismo di Abramovich con il pragmatismo del “primo non prenderle” e ottenere il rispetto dello spogliatoio (che viene già dato sotto choc per la cacciata di Di Matteo), dovrà riuscire a far cambiare idea ai tifosi in guerra. Impresa forse più difficile delle cinque sopra elencate, perché domenica contro il Manchester City si annuncia per lui un’accoglienza di quelle indimenticabili. Nel senso peggiore del termine, come hanno lasciato intendere i centinaia di messaggi arrabbiati arrivati al sito ufficiale del club e i post su Twitter, con molti abbonati pronti a strappare l’abbonamento in segno di protesta. Del resto, già a marzo, quando girava il suo nome come possibile rimpiazzo di Villas Boas i fan reagirono malissimo e gli striscioni e i cori d’insulti contro Benitez si sprecarono, ma questa volta rischia di essere peggio, perché la minaccia di allora è diventata realtà, con Rafa a sedere sulla panchina che fu di Mourinho, con cui ai tempi di Liverpool questionò violentemente e quelle frasi al veleno contro il portoghese da queste parti se le ricordano ancora. “Benitez è un tecnico scarso al punto che nessuno lo vuole da due anni”, ha tuonato Trizia Fiorellino del Chelsea Supporters Group, con il sostegno di Dave Johnstone, direttore della fanzine Blues “cfcuk”, secondo il quale “Benitez non è un allenatore da Chelsea e non è quello che vogliamo”. 

SKRTEL, FALCAO E FORSE DROGBA — Insomma, si annunciano davvero tempi duri per il “fat Spanish waiter” che, comunque, ha già stilato la sua bella lista per gli acquisti di gennaio. Un elenco che comprende Martin Skrtel del Liverpool, Radamel Falcao dell’Atletico Madrid ed Andre Schurrle del Bayer Leverkusen, ma anche Didier Drogba che sta meditando il grande ritorno per dicembre: un mese in prestito, con il placet della Football Association, a cui avrebbe già chiesto una deroga (rivela il “Daily Mail”), così da restare in forma per la Coppa d’Africa e dare anche una mano ai vecchi compagni del Chelsea. 

Nessun commento:

Posta un commento