Denver, non basta Gallo
K.o. deciso alla moviola
NEW YORK (Usa), 30 novembre 2012
Per l'italiano 20 punti e 9 rimbalzi, ma i Nuggets cedono in un finale mozzafiato di un punto con Golden State (canestro da 3 di Iguodala annullato). I campioni in carica di Miami soffrono con San Antonio: il solito LeBron James risolve la situazione per il 105-100 finale
Le riserve di San Antonio fanno soffrire fino alla fine i campioni in carica, Denver, invece, si fa superare da Golden State.
Golden State-Denver 106-105 (tabellino)
Uno stranissimo finale di gara premia i Warriors (9-6) e regala solamente tanti rimpianti ai Nuggets (8-8) di Danilo Gallinari (20 punti e nove rimbalzi in 35'). Denver spreca un vantaggio di 15 punti nel finale del terzo quarto e si fa riprendere dai padroni di casa guidati da un David Lee in serata di grazia. I Warriors tornano davanti e passano a condurre di tre lunghezze. Negli ultimi tre secondi poi succede di tutto. Prima arriva uno sciagurato fallo di Jarrett Jack sulla conclusione dalla lunga distanza di Iguodala che regala all’ex 76ers i tre liberi del possibile pareggio. Iguodala realizza i primi due, ma fallisce il terzo, Denver però riesce a conquistare il rimbalzo in attacco. C'è il tempo per disegnare l’azione del possibile sorpasso ma i Nuggets fanno confusione e il pallone non giunge a Lawson. Buon per la squadra del Colorado, però, che gli arbitri colgano una deviazione di un difensore di Golden State. Terza opportunità quindi per Denver con mezzo secondo sul cronometro. Questa volta lo schema riesce alla perfezione e Iguodala proprio a filo di sirena trova l’incredibile tripla del definitivo sorpasso. Gli arbitri assegnano il canestro a Denver ma devono affidarsi al replay per la decisione finale. Le immagini chiariscono fino a un certo punto, il pallone però sembra lasciare la mano di Iguodala soltanto dopo che il cronometro ha toccato lo zero. Gli arbitri così decidono di non convalidare il canestro, facendo esplodere la Oracle Arena. Denver comunque, thriller finale a parte, può rimproverarsi un brutto passaggio a vuoto tra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo periodo. Non basta così un bel primo tempo, con un Danilo Gallinari in grande spolvero, chiuso avanti 60-51. I Warriors, infatti, si affidano alla giocate di David Lee nella zona pitturata e ai canestri dal perimetro della coppia Thompson-Curry e all’inizio dell’ultimo quarto riprendono gli ospiti. Il pirotecnico finale poi regala il successo alla squadra della Bay Area.
Uno stranissimo finale di gara premia i Warriors (9-6) e regala solamente tanti rimpianti ai Nuggets (8-8) di Danilo Gallinari (20 punti e nove rimbalzi in 35'). Denver spreca un vantaggio di 15 punti nel finale del terzo quarto e si fa riprendere dai padroni di casa guidati da un David Lee in serata di grazia. I Warriors tornano davanti e passano a condurre di tre lunghezze. Negli ultimi tre secondi poi succede di tutto. Prima arriva uno sciagurato fallo di Jarrett Jack sulla conclusione dalla lunga distanza di Iguodala che regala all’ex 76ers i tre liberi del possibile pareggio. Iguodala realizza i primi due, ma fallisce il terzo, Denver però riesce a conquistare il rimbalzo in attacco. C'è il tempo per disegnare l’azione del possibile sorpasso ma i Nuggets fanno confusione e il pallone non giunge a Lawson. Buon per la squadra del Colorado, però, che gli arbitri colgano una deviazione di un difensore di Golden State. Terza opportunità quindi per Denver con mezzo secondo sul cronometro. Questa volta lo schema riesce alla perfezione e Iguodala proprio a filo di sirena trova l’incredibile tripla del definitivo sorpasso. Gli arbitri assegnano il canestro a Denver ma devono affidarsi al replay per la decisione finale. Le immagini chiariscono fino a un certo punto, il pallone però sembra lasciare la mano di Iguodala soltanto dopo che il cronometro ha toccato lo zero. Gli arbitri così decidono di non convalidare il canestro, facendo esplodere la Oracle Arena. Denver comunque, thriller finale a parte, può rimproverarsi un brutto passaggio a vuoto tra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo periodo. Non basta così un bel primo tempo, con un Danilo Gallinari in grande spolvero, chiuso avanti 60-51. I Warriors, infatti, si affidano alla giocate di David Lee nella zona pitturata e ai canestri dal perimetro della coppia Thompson-Curry e all’inizio dell’ultimo quarto riprendono gli ospiti. Il pirotecnico finale poi regala il successo alla squadra della Bay Area.
Golden State: Lee 31 (13/15), Thompson 21, Curry 20, Jack 18. Rimbalzi: Thompson, Lee 9. Assist Curry 10.
Denver: GALLINARI 20 (3/7, 3/5), con nove rimbalzi, un assist e un recupero in 35’. Iguodala 22 (6/12, 2/5), Lawson 17. Rimbalzi: Faried, McGee 7. Assist: Lawson 9.
Denver: GALLINARI 20 (3/7, 3/5), con nove rimbalzi, un assist e un recupero in 35’. Iguodala 22 (6/12, 2/5), Lawson 17. Rimbalzi: Faried, McGee 7. Assist: Lawson 9.
- Ennesimo show di LeBron James. Afp
Miami-San Antonio 105-100 (tabellino)
Si discuterà a lungo sulla scelta di coach Popovich non solo di dare un torno di riposo, dopo la gara di Orlando di mercoledì e in vista del match di sabato con Memphis, a Tim Duncan, Manu Ginobili, Tony Parker e Danny Green, ma addirittura di rispedirli a San Antonio. Una decisione che ha fatto infuriare David Stern il quale ha promesso "pesanti sanzioni" per gli Spurs (13-4). La rimaneggiatissima truppa di Gregg Popovich (priva anche degli infortunati Kawhi Leonard e Stephen Jackson) comunque produce una performance quasi commuovente, fa soffrire i campioni in carica fino ai secondi finali e si arrende soltanto alla tripla di Ray Allen a 22"’ dalla sirena. San Antonio gioca con grande disciplina, si affida ai canestri di Neal e ai muscoli sotto canestro di Splitter e mostra una grandissima intensità. Miami (11-3) sonnecchia per buona parte della gara, poi quando capisce che le cose si stanno mettendo male, torna in carreggiata e nel finale, grazie alle invenzioni di LeBron James, evita la figuraccia. Gli ospiti arrivano addirittura al +5 a 2'14"’ dalla fine ma Miami cambia marcia, piazza un parziale di 12-2 e supera così e riserve di San Antonio.
Si discuterà a lungo sulla scelta di coach Popovich non solo di dare un torno di riposo, dopo la gara di Orlando di mercoledì e in vista del match di sabato con Memphis, a Tim Duncan, Manu Ginobili, Tony Parker e Danny Green, ma addirittura di rispedirli a San Antonio. Una decisione che ha fatto infuriare David Stern il quale ha promesso "pesanti sanzioni" per gli Spurs (13-4). La rimaneggiatissima truppa di Gregg Popovich (priva anche degli infortunati Kawhi Leonard e Stephen Jackson) comunque produce una performance quasi commuovente, fa soffrire i campioni in carica fino ai secondi finali e si arrende soltanto alla tripla di Ray Allen a 22"’ dalla sirena. San Antonio gioca con grande disciplina, si affida ai canestri di Neal e ai muscoli sotto canestro di Splitter e mostra una grandissima intensità. Miami (11-3) sonnecchia per buona parte della gara, poi quando capisce che le cose si stanno mettendo male, torna in carreggiata e nel finale, grazie alle invenzioni di LeBron James, evita la figuraccia. Gli ospiti arrivano addirittura al +5 a 2'14"’ dalla fine ma Miami cambia marcia, piazza un parziale di 12-2 e supera così e riserve di San Antonio.
Miami: James 23 (7/11, 2/5), Allen 20, Wade 19, Bosh 18. Rimbalzi: Bosh 12. Assist: James 7.
San Antonio: Neal 20 (5/12, 2/8), Splitter 18, De Colo 15. Rimbalzi: Bonner 10. Assist: Neal 7.
San Antonio: Neal 20 (5/12, 2/8), Splitter 18, De Colo 15. Rimbalzi: Bonner 10. Assist: Neal 7.
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