IL PROFESSIONISTA DEL BETTING
giovedì 13 dicembre 2012
VIDAL E BENDTNER OUT
Il brivido dal campo non ci voleva. Faceva già abbastanza freddo sugli spalti e sulla panchina bianconera senza bisogno del doppio infortunio, k.o. Vidal e Bendtner nell’ordine, in meno di 45’. Due infortuni che
hanno costretto Conte a ridisegnare la squadra in campo, ma —quel che è peggio —che potrebbero incidere sulla rosa se i controlli medici confermeranno le immagini, le prime impressioni dal campo e dai gesti eloquenti dei giocatori. Due infortuni per colpa del freddo? Intervento duro dell’avversario? Per il centrocampista cileno si tratta
del riacutizzarsi di un problema accusato in precedenza. Vidal non avrebbe dovuto giocare dall’inizio, si è scaldato blandamente e si è ritrovato all’ultimo in campo al posto di Giaccherini (problemi di stomaco nello spogliatoio prima del via). La gara di Vidal è durata meno di un quarto d’ora quando il ginocchio destro si è bloccato, col giocatore a centrocampo, tutto solo. Il «Guerriero» è uscito dal
campo zoppicandomaha infilato dopo un primo controllo medico la via degli spogliatoi. Diverso il caso di Bendtner: l’attaccante danese si è infortunato alla fine del primo tempo, un movimento brusco a centrocampo e il crack, la fitta muscolare, il segno alla panchina con le dita sotto il collo, «sgozzato», tranciato. Qualemuscolo della gamba
sinistra abbia ceduto e quanto grave sia l’infortunio lo accerteranno i sanitari nelle visite più accurate quest’oggi. Crack A caldo la diagnosi per i due bianconeri è più ottimistica per Vidal, una ricaduta al ginocchio per la botta accusata domenica a Palermo che gli aveva già
creato problemi (potrebbe saltare la prossima partita); più grave l’infortunio del danese, uno stiramento alla coscia, nell’ordine di almeno un paio di mesi. Un k.o. che non ci voleva per entrambi anche se Vidal in questo scorcio di stagione è finito sotto i riflettori, protagonista assoluto o quasi a fianco di Pirlo, uomo assist e finalizzatore. Diversa la storia di Bendtner, in cerca di un posto al sole proprio in Coppa Italia dopo appena 339’ di gioco prima del Cagliari e zero gol. In prestito dall’Arsenal, il danese prima dell’infortunio era ad un bivio: convincere Conte almeno per il ruolo di panchinaro affidabile o cercare gloria altrove a gennaio per mettere minuti nelle gambe.
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