IL PROFESSIONISTA DEL BETTING

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venerdì 23 novembre 2012

COME NASCONO LE QUOTE DEI BOOKMAKERS


Come crea le quote un bookmaker?

Tutte le quote vengono dalle probabilità, e sono, infatti, percentuali convertite. Ad esempio, quando si fa testa o croce con una moneta, ci sono solo due risultati possibili, testa o croce. Entrambi gli esiti hanno una probabilità di succedere al 50%. Ecco, il 50% diventa la quota 2.00. Vuol dire che se si scommettesse 1 euro su croce (e venisse croce), si vincerebbe 1 euro (in aggiunta all’euro scommesso). La quota 2.00 si usa di solito con le scommesse che si fanno fra amici. Ad esempio in ‘Scommetto dieci euro che ti batto a biliardo stasera’, o si vincono dieci euro, o si perdono dieci euro.
Così, con ‘testa’ 50% (quota 2.00), ed anche ‘croce’ 50%, abbiamo un totale di 100% (da qui chiameremo questo totale ‘il libro’). Questo vuol dire che il libro non favorisce nè il bookmaker, nè lo scommettitore.
Ovviamente, il bookmaker vorrebbe un libro a suo favore, e questo avviene con un aumento della percentuale del libro (le quote si abbassano). Quindi invece di avere quota 2.00 per ciascun risultato, il bookmaker usa 1.90 (52.63%). Questo fa un libro di 105.26%, 5.26% a favore del bookmaker. E’ qui che il bookmaker trova il suo margine di profitto. Vuol dire che se il bookmaker accetta 50 euro su testa, e 50 euro su croce, entrambi a quota 1.90, con qualunque risultato vincerebbe 5 euro (che rappressenta 5.26% di profitto che aspettava).
Ovviamente i bookmaker non hanno sempre un libro cosi bilanciato. Il loro obiettivo è di ‘garantire’ un guadagno con un libro bilanciato. Vorebbe dire vincere soldi su una partita con qualunque risultato. Però non è sempre possibile. Di solito la maggiore parte degli scommettitori puntano su una sola selezione. Così il bookie si ritrova un libro sbilanciato, ma se quella selezione perdesse, vincerebbe una somma esagerata!
ESEMPIO
Inter-Roma (Coppa Italia, a San Siro)
Le quote ‘vere’:
Vince l’Inter – 2.00 (50%)
Pareggio – 3.00 (33.33%)
Vince la Roma 6.00 (16.66%)

Questo fa un libro ‘giusto’, del 100%. Poi il bookie aggiunge il suo margine di profitto (nel caso del calcio, circa 10%). Cambia quindi le quote a:
Inter – 1.80 (55.55%)
Pareggio – 2.80 (35.71%)
Roma – 5.00 (20%)

Ora il libro è del 111.26%, e si può stimare di avere un profitto dell’11.26%. Però, come detto, gli scommettitori preferirebbero una selezione, di solito quella favorita per la vittoria (il ‘favorito’). Esempio nell’esempio, diciamo che il bookie accetta una scommessa sull’Inter di 5000 euro. Così, rischia di perdere 4000 euro se l’Inter vincesse. Per bilanciare il libro, ora il bookmaker deve abbassare la quota dell’Inter, ed aumentare le quote del pareggio e della Roma. A questo punto avremmo:
Inter- 1.70
Pareggio – 2.90
Roma – 5.50

QUESTO E’ SEMPRE UN LIBRO AL 111%
Adesso il bookie dovrebbe sperare che le sue quote sul pareggio e la Roma attraggano agli scommettitori. O, se noi giocatori continuiamo a scommettere sull’Inter, sa che stiamo accettando una quota che non rappresenta ‘valore’ (la quota ‘vera’ è 2.00 – ora e’ a 1.70!). Se il bookie dovesse abbassare di nuovo la quota dell’Inter, inizierà a pensare che forse c’è qualcosa che non quadra (es. è uscita la notizia che non giocherà Totti – che rende la Roma più debole).
Questo è cosa pensa il bookmaker quando crea le sue quote.


QUESTO ARTICOLO LO TROVERETE SUL LINK  " STORIA DELLE SCOMMESSE SPORTIVE "

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